Franciacorta Brut, il primo step, il vino base, fresco, minerale, cristallino nei profumi di agrumi, pesca e note dei lieviti come crosta di pane. Semplice ma non banale punta su bevibilità e agilità. Affinamento minimo 18 mesi sui lieviti.
Colore: paglierino con sfumature verdognole
Perlage: sottile e abbondante
Profumo: ben delineato con note vegetali di fieno
Sapore: fresco, minerale con gradevole vena acidula
Franciacorta Brut Facchetti
Il Franciacorta è uno dei vini più pregiati e famosi d’Italia, spumante metodo classico. È un vino strutturato, fine, elegante, profumato, dotato di perlage fine e grande carattere. Il metodo è quello classico. La vendemmia è anticipata, la caratteristica principale che si cerca è l’acidità, quindi si raccolgono presto e non ancora maturi del tutto. I grappoli vengono pigiati e si fa la prima fermentazione. Poi si crea il sapore del Franciacorta assemblando vini, annate e vitigni diversi, l’assemblaggio è la creazione in sé, si crea la cuvée come direbbero i francesi. Molte cantine hanno una sorta di stile ben riconoscibile, un tratto che caratterizza e rende particolari, ma a volte anche sempre molto simili i propri vini. Trovare il giusto equilibrio, la struttura, l’amalgama dei sapori e al contempo mantenere la giusta acidità è tutta una questione di sensibilità del vignaiolo. A questo punto si imbottiglia il vino, si aggiungono mosto e lieviti, si mette il tappo e si lascia riposare il vino per almeno 18 mesi. In questo periodo il vino riposa sui lieviti, si affina e avviene una seconda fermentazione. L’acidità è alta e quindi il vino mantiene la propria dinamicità, tuttavia lo zucchero si trasforma in alcol e anidride carbonica, da cui le bollicine. È adesso che il vino matura ed inizia la propria evoluzione, i lieviti decadono, lavorano più lentamente mano a mano che lo zucchero viene trasformato. La complessità si espande e pervade il vino. Finito l’affinamento si passa al remuage, la bottiglia viene posta sulle pupitres, inclinata a 45 gradi a testa in giù, e poi ruotata delicatamente. In questo modo i resti dei lieviti si accumulano nel collo della bottiglia sotto il tappo, si congelano e si stappa per eliminarle il disco di ghiaccio, la sboccatura. A questo punto si fanno le ultime correzioni prima di imbottigliare con il rabbocco, si aggiunge la liqueur d’expedition.
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